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Sei in > Home > Edizione 2013 > L'appuntamento dell'11 aprile 2013

Una "Resurressioni" siciliana per la prima volta in scena a Roma

Una sacra rappresentazione siciliana del Quattrocento, l’unica sacra rappresentazione scritta in Sicilia nel 400, è andata in scena  giovedì 11 aprile, alle ore 19, nella Chiesa di Santa Maria in Montesanto (la Chiesa degli Artisti), ingresso gratuito sino a esaurimento posti (e il 13 a Orvieto nella Chiesa SS. Apostoli, alle 21, ingresso gratuito sino a esaurimento posti). Lo spettacolo è prodotto dal Teatro dell’Opera, dal Vicariato di Roma (per il progetto “Una porta verso l’infinito”) e dal Festival Orvieto Musica e Cultura.

Si tratta de La Resurressioni scritta da Marcu di Grandi e databile tra il 1418 e il 1434. Nulla si sa del suo autore, tranne la nascita siracusana, che fu tra i giurati del Comune e, dal 1437 al 1465, segretario della Camera Regionale della sua città. Una scritta a fine testo, “Factu per lu dignu poeta lauriatu Marcu di Grandi di la chitati di Seragusa di Sichilia”, ci informa del suo status di poeta e delle sue origini.

La Resurressioni è scritta in volgare siciliano perché in quel secolo non si può parlare di dialetto, ma di una vera e propria lingua utilizzata sia per la letteratura, sia per la comunicazione pubblica. Quindi una lingua dal grande fascino, elegante ed armoniosa, ma allo stesso tempo asciutta e musicale che dà al testo una poeticità originale, genuina. Se per colori e morbidezza si può riportare ad Antonello da Messina, per l’asciuttezza del testo ricorda il Vangelo secondo Matteo pasoliniano. Una sacra rappresentazione, mai andata in scena dopo il secolo della sua creazione: una messa in scena che ha anche un valore di recupero filologico e culturale.

La Resurressioni dall’originale di circa 900 versi è stata ridotta per la scena da Filippo Arriva, che ha inserito all’inizio del testo un “Pianto di Maria” della prima metà del Trecento.