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L’Arte, esperienza del Tutto

La traccia tematica che guida questa seconda edizione di "Una porta verso l'Infinito, l'uomo e l'Assoluto nell'arte", richiama il principio stesso che anima l'esperienza artistica e, al contempo, ogni particolare processo conoscitivo. Il Tutto nel frammento, l'Infinito nel
finito.
Il sublime, il bello, è espressione di quell'infinitezza che abita il finito, il particolare, il sensibile, l'umano esperire. L'arte è capace di offrire un"senso" al nostro passaggio terreno, per superare l'inquietudine della nostra condizione particolare.

L'artista entra nel suo percettivo stare al mondo ricreando quello che già esiste, all'interno di una sua peculiare visione, in grado di restituire un'immagine del mondo nella sua totalità. L'opera bella, dunque, sarà segno, nella sua unità, di quella infinitezza che è caratteristica di ogni conoscere.

Gli artisti chiamati ad intervenire nello spazio della basilica di Santa Maria in Montesanto si esprimono attraverso linguaggi eterogenei, per stile e mezzi utilizzati. I lavori dialogheranno con l'architettura della Chiesa e con le tre solennità dell'anno liturgico.
Le immagini video di Andrea Aquilanti, incastonate tra i decori parietali, si legheranno al tema della Natività, le scultoree visioni di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi si rapporteranno al tema della Pasqua, mentre l'installazione multimediale di Daniele Spanò rifletterà sulla
Pentecoste.

Il fine è rendere, attraverso questa complessità di codici, connessioni, emozioni ed immagini, quel senso di infinito, quell'apertura, che solo l'arte e la bellezza è capace di esprimere.